Per un uomo non è sempre facile muoversi nel mondo del piacere femminile, propenso com’è a partenze troppo rapide, svolte su strade senza sbocco e affannati arrivi in volata (magari in retromarcia). E a volte basta un niente a interrompere la sacra ascesa di una donna verso l’orgasmo: una parola sbagliata, una mossa maldestra, un’eiaculazione improvvisa.
Autore ignoto. Presa da qui. |
La stimolazione sessuale nelle donne prende vie a volte inaspettate, altre più canoniche.
I genitali svolgono certamente un ruolo di primo piano, in quanto cosparsi di una profusione di terminazioni nervose, che informano il cervello su tutto quanto succede a livello locale.
La parte da padrone la fa il clitoride, che ha la massima densità di fibre nervose (cit), seguito a ruota dalle piccole labbra, che ne sono quasi un estensione. La vagina invece non è cablata in maniera uniforme (cit): la parete anteriore è apparentemente la zona più sensibile; e di questa, la parte più riccamente innervata sarebbe quella più vicina alla superficie (e dunque alla portata di tutti i peni, anche dei meno dotati).
Tuttavia anche altre parti anatomiche vantano ottime connessioni con le zone calde del cervello (cit); e si conoscono orgasmi provocati dalla stimolazione di seni/capezzoli, pube e (forse) orecchie.
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Illustrazione creata da Erika Moen. |
O, al contrario, può decidere che non è il momento di mostrarsi sessualmente ispirate, e bloccare tutti gli stimoli, anche quelli provenienti da zone particolarmente sensibili. A questo scopo, il cervello usa una specie di limitatore, che attutisce gli stimoli eccitatori quando è acceso e li lascia agire indisturbati quando è spento (cit). Il sistema dovrebbe evitare che ci si ecciti in situazioni potenzialmente imbarazzanti, come durante una visita ginecologica (a meno che non sia per la cura dell’isteria), o una lezione di spinning; ma non sempre funziona (cit).
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Illustrazione creata da Jess Fink |
Il più importate di questi è la congestione, causata dall’ingolfamento della circolazione sanguigna. La stimolazione sessuale infatti innesca dei riflessi nervosi che provocano l’apertura dei vasi sanguigni in ingresso (le arterie) e lo strozzamento di quelli in uscita (le vene) – esattamente come avviene nell’uomo durante l’erezione.
Il risultato è l’accumulo di sangue, che provoca:
- espansione del clitoride e delle piccole labbra,
- notevole sensazione di calore,
- arrossamento,
- emissione dei liquidi in eccesso che, spinti dalla pressione montante, trasudano all’esterno.
Così bagnata e per di più dilatata – a causa del rilassamento dei muscoli che la circondano – la vagina non può più opporre resistenza e si rassegna alla penetrazione.
Piano piano, la stimolazione combinata di vagina, clitoride, ano, seni, lingua, orecchie, pube, gomiti, talloni, unghie, etc. (ovviamente solo se effettuata nella maniera giusta), porta l’eccitazione a livelli intollerabili, finché un interruttore (ancora sconosciuto) non fa click e il tanto agognato orgasmo si scatena in tutta la sua furia.
La frequenza del battito cardiaco e la pressione sanguigna, che avevano cominciato a montare durante i preliminari, raggiungono il picco massimo; il respiro, già ansimante, si fa ancora più affannoso; e contrazioni ripetute e più o meno scoordinate colpiscono muscoli a caso: quelli della vagina, dell’ano, dell’utero; ma anche quelli delle braccia e delle gambe, nonché di mani e piedi (spesso paralizzati in uno spasmo involontario). Il parossismo può trasmettersi al partner sotto forma di una specie di presa da wrestling post orgasmica, che si scioglie dopo pochi secondi.
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Autore ignoto. Presa da qui. |
Subito dopo l’orgasmo, i segni dell’eccitazione si dissipano e il sistema genitale si decongestiona, lasciando defluire il sangue.
Oppure, al contrario, l’eccitazione permane e la donna è pronta per un altro orgasmo; e un altro, e un altro, e un altro, fino a quando non avrà consumato tutta la carica erotica accumulata.
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