Una cellula è sempre un posto molto affollato: nel nucleo, ad esempio, ci sono, tra le altre cose, 46 enormi rotoloni di DNA, detti cromosomi, contenenti ognuno centinaia di geni.
Ogni tanto capita un incidente: il filo del DNA di un cromosoma si spezza e, invece di essere riattaccato al posto giusto, viene incollato al filamento di un altro cromosoma.
Sul momento, quasi non ci si accorge dell'errore. Ma a un certo punto diventa evidente che qualcosa è andato storto. Due cromosomi si sono scambiati un pezzo, come se fossero dei pupazzetti componibili: è avvenuta una traslocazione cromosomica, che ha dato vita a un cromosoma ibrido.
Vignetta di Danilo Battaglia |
Uno dei cromosomi ibridi più comuni è il cromosoma Philadelphia, presente in alcuni tipi di cellule tumorali. In queste cellule, lo scambio di materiale tra i cromosomi ha portato alla creazione di un nuovo gene - chiamato BCR-Abl - capace, da solo, di convincere le cellule a trasformarsi in un tumore.
Oggi esistono dei farmaci capace di spegnere BCR-Abl: grazie a loro, i tumori contenenti il cromosoma Philadelphia possono essere curati.
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